Quei segni in fondo al pozzo

C’è un pozzo dentro ognuno di noi che qualche volta si lascia guardare senza catturare gli occhi di chi lo guarda. L’artista è uno speleologo che ha il dovere di cercare anche nelle profondità più inquiete, quelle dove spesso gli altri voltano le spalle per paura di restarne intrappolati. Qui ho trovato l’origine dei miei segni. Li ho visti formicolare e riprodursi in molteplici visioni e, come un alfabeto primordiale, ho riconosciuto la mia scrittura rupestre. Ho usato coloranti per il cuoio come se volessi dipingere la pelle della pittura finché, dopo il viaggio oscuro, sono tornato a “riveder le stelle”.
Nella sezione video c’è una slide “La pelle della pittura” che documenta una lunga performance di tre giorni a Parigi, in collaborazione con Valter Bernardeschi e Pier Luigi Ferretti, dove “la pelle della pittura” interagisce con persone, luoghi e simboli della città.

Colori per il cuoio, aniline e acrilico su tele di vario formato.

Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo
Quei segni in fondo al pozzo